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Dopo i primi articoli pubblicati da Adriano Olivetti nel biennio 1919-1920 sul settimanale "L'Azione Riformista", gli studi di ingegneria al Politecnico di Torino non gli lasciarono troppo tempo da dedicare all'attività giornalistica. Dall'esperienza personale di 'organizzatore della produzione' e capitano d'industria - come direttore generale e presidente della fabbrica Ing. C. Olivetti & C. - egli sviluppò le proprie riflessioni sull'organizzazione scientifica di un'impresa moderna, poi su quella del territorio a essa circostante. Lungo un percorso di circa venti anni, all'adesione nel 1919 alla Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, seguirono numerose esperienze storiche e influenze teoriche, che arricchirono di consapevolezza e resero complesse le risposte formulate, infine, di fronte allo stesso problema: la crisi della democrazia rappresentativa. Il contesto storico degli anni Cinquanta si dimostrò poco propizio, ma senz'altro seminali furono i suggerimenti dispersi nel mondo culturale e politico italiano dal movimento da lui fondato, generando un'eredità ideale che solo in parte è stata raccolta.